tsuridō
il cammino dell’albero
fossi albero saprei abitare senza bisogno d’un tetto ed esser casa per mille ospiti, viaggiare nelle stagioni senza spostarmi e crescere senza scompormi. Fossi albero saprei sondare il buio e trasformare la luce, allungare rami e radici unendo il cielo e la terra. E tutto trovare senza nulla cercare: il fiore dei miei frutti, il vento per le mie fronde, la grazia.
amo la parola e il bianco fra le righe come lo spessore della materia, con lo stesso piacere d’aver fra le mani la forma, di sentirne il peso e sulle dita l’incanto. Amo il legno perché fu mio padre a spiegarmi quanto nobile sia questa materia e diffusa la sua intelligenza; lo lavoro ricordando che m’insegnò lui l’importanza di vedere ciò che si guarda.
la meraviglia la cerco nella bellezza nascosta che ho davanti agli occhi e scavando per guardare dove non vedo. I miei pezzi li forbisco finché, abrasa ogni asperità, il riflesso e l’attenzione li percorrano senza inciampi; finché dall’opacità emergano i dettagli e il vero colore; finché, nell’abbraccio di curiosità e stupore, il sorriso della conoscenza sbocci.