La sensibilità e la forza degli alberi, la fatica e lo slancio del rami, delle radici. La terra e il cielo in cui crebbero, l’avventurosa vita che vissero; è questa la materia dei legni che lavoro, la materia in cui l’albero trasforma la luce.
Il legno è capace d’immensa grazia e meravigliose danze, di sorprendenti torsioni e intrecci, altresì di conservare i segni che ne distinguono l’essenza e quelli che ne raccontano la storia. Sia un fitto groviglio di curve o un’esplosione di biforcazioni, sia il miracolo d’un ramo che si separi per poi saldarsi a quello da cui partì, sia un colore compatto, una festa di sfumature, una tessitura particolarmente ricca, è sempre il dono di un paesaggio, d’una mappa, forse d’uno specchio; dove poter andare viaggiando, anche fra le valli e le creste dei polpastrelli.
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